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Luoghi comuni sul pellet: i miti da sfatare

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Uno dei grandi mali del XXI secolo è indubbiamente la mala informazione. Per usare un termine molto in voga, le fake news. Veicolate principalmente su social network, queste informazioni viaggiano per il mondo soprattutto attraverso la condivisione di utenti poco attenti al contenuto ed alla veridicità di ciò che stanno diffondendo. I campi più "colpiti" sono solitamente la politica, la scienza, lo sport, ma tra i vari c'è anche il nostro amato pellet. Ebbene sì.

Per questo motivo, nell'articolo di oggi vogliamo aiutarvi a fare chiarezza sulle principali fake news che circolano sull'universo pellet.

I miti da sfatare sul pellet

1. Il pellet migliore? Quello chiaro naturalmente! 

Falso

La qualità del pellet non si misura dal suo colore. Quest'ultimo indica solo la materia prima utilizzata e la temperatura con cui è stato essiccato e pressato. La qualità del pellet si misura invece sulla sua percentuale di umidità, la bassa presenza di azoto, zolfo e cloro, il processo di lavorazione a cui è stato sottoposto e altri fattori. L'unico vero pellet di qualità? Il pellet certificato ENplus®.

2. Per produrre il pellet si tagliano gli alberi! 

Falso.

Gli alberi vengono tagliati per ottenere materiale da costruzione e biomassa a scopo energetico, vero. Ogni anno si registra un prelievo di legname (= alberi tagliati) pari a 7,7 milioni di m3 legno. A fronte, tuttavia, di una crescita di 38 milioni di m3 di legno all'anno. 'Crescita batte prelievo': per salvare le foreste non c'è alcuna urgenza di fermare i tagli. Non sono i tagli il loro problema.

3. Il pellet austriaco è il migliore sul mercato!

Falso.

Gli austriaci sono stati tra i primi a imporre alla produzione di pellet un processo di controllo normato e severo. Ma in questi anni quasi tutta Europa ha adottato delle norme qualitative. Come abbiamo ricordato prima, il pellet di qualità è quello certificato, preferibilmente in classe A1, indipendentemente dal paese di origine.

4. Il pellet ha un odore sgradevole!

Falso.

Siamo consapevoli che la percezione degli odori è soggettiva. Ma chi ama il profumo sprigionato dalla legna che arde non sarà deluso. Privo di sostanze e additivi chimici e frutto della lavorazione del materiale di scarto del legno, il pellet ha esattamente il profumo della legna che brucia. Se dalla stufa o dalla caldaia a pellet esce un odore sgradevole, molto probabilmente non è stata fatta la manutenzione ordinaria e/o straordinaria. 

5. Il legno di abete è il migliore per il pellet!

Falso.

Che sia abete, pino o larice, non è l'essenza di legno da cui è ricavato a rendere un tipo di pellet migliore di un altro. Il pellet può essere prodotto attraverso tre tipi di legno: dal tronco vergine, da segatura cippato umido e da segatura cippato secco. La prima tipologia, quella del tronco vergine, è sicuramente la migliore che si può trovare sul mercato. Inoltre, se il pellet è decortecciato, la qualità sarà ancora più elevata e si adatterà a qualsiasi tipo di stufa e caldaia. Le biomasse decortecciate sono la migliore materia con cui realizzare il pellet, assicurando una produzione di ceneri molto contenuta, sotto lo 0,7%. Ancora una volta, sarà la certificazione ENplus® la maggior garanzia di qualità.


Ronchiato Legna

Commerciamo prodotti specifici per il fuoco: legna da ardere in bancali, legna e accendifuoco confezionati in sacchi e scatole, pellet e tronchetti di legno. Installiamo stufe, caminetti e caldaie a pellet e a legna.

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